RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Il sindaco: smentiti i profeti di sventura
Genova, 18 novembre 2007
LE REAZIONI
Il sindaco: smentiti i profeti di sventura
Sollievo Vincenzi "Ora la commissione d´inchiesta"
DONATELLA ALFONSO
«E´ UN punto di svolta per la città. La paura è finita, nonostante i tanti profeti di sventura, soprattutto quelli che ho letto e sentito nelle ultime due settimane, ogni volta che facevo zapping su qualche tv locale... E soltanto ora dico che considero sbagliate e pesanti le parole di chi ha tacciato le istituzioni di irresponsabilità». Marta Vincenzi, come aveva annunciato, per tutto il pomeriggio è rimasta nello studio al sesto piano di palazzo Albini, la tv accesa e lo staff tutto intorno, in contatto con il questore e il centro operativo della polizia municipale presidiato dal vicesindaco Pissarello e dall´assessore alla Sicurezza Scidone, con quelli in corteo - Tiezzi, Morettini, Senesi, Zerega - che le mandavano messaggini per dire come stavano andando le cose, e Paolo Striano, non a caso assessore allo Sport, a fare la spola tra Tursi e la piazza. «A me è costato molto stress e qualche capello bianco, ma intanto non si vedono», sorride la sindaco ora che i primi treni stanno già ripartendo, che i sessanta addetti dell´Amiu in coda al corteo hanno già cominciato a ripulire le strade da vetri e carte e a cancellare le scritte minacciose tracciate su qualche muro. Circa duecentomila euro di costo per la città, fa due conti Mariangela Danzì, segretario generale, anche lei blindata a Tursi: di cui 30 mila per la polizia, altrettanti per gli straordinari, dei 100 vigili in primo luogo. Soldi ben spesi, si fa capire, per una città in ordine e per un risultato politico serio. «Sicuramente tutto questo ha un costo per l´amministrazione comunale - ha commentato Vincenzi - ma la democrazia ha un prezzo e considerato come sono andate le cose credo sia giusto pagarlo».
«Mi sento di aver contribuito, come città, a ridare onore alle istituzioni e ai manifestanti, per rielaborare una situazione che in questi anni ci ha lasciato perplessità e paura - dice Vincenzi - E´ finita la para di manifestare; e ora chiedo alla politica di non trasformare il G8 in uno dei misteri irrisolti d´Italia. Credo che la Commissione di inchiesta sia lo strumento giusto per fare chiarezza e per questo continuo a chiederne l´istituzione, come sindaco che interpreta il sentire collettivo della città». Non certo come esponente di parte, ha ribadito, tanto che ha scelto di non partecipare, non condividendo alcune motivazioni. «Ma la paura che la manifestazione di trasformasse in saccheggio e violenza o rivelasse l´incapacità di gestire il corteo, si è rivelata infondata» Grazie a chi ha creduto alla spinta positiva di questa giornata, dice ancora Vincenzi, in primo luogo gli organizzatori e i partecipanti; ma un rammarico ce l´ha. «Mi dispiace che gran parte dei negozi siano rimasti chiusi. Spero che questa sia l´ultima volta e che la giornata di oggi contribuisca a ricreare un clima di fiducia da parte degli operatori economici». Caduti nel vuoto, quindi, gli appelli di sindaco e prefetto. «L´avevamo lanciato perché avevamo una ragionevole certezza sul corretto svolgimento della manifestazione - ha aggiunto Vincenzi - ma evidentemente le ferite erano ancora aperte e c´era ancora troppa paura che la manifestazione si potesse trasformare in un saccheggio». E´ buio, la sindaco lascia Tursi e va al Matitone: un ringraziamento a chi ha lavorato lì, al centro operativo, e ancora controlla che la sera non nasconda cattive sorprese.